MANDARINI

Il mandarino (Citrus reticulata) appartiene alla famiglia delle Rutacee (genere citrusinsieme al cedro e al pomelo) ed è un albero da frutto. Dei tre appartenenti al genere Citrus è l’unico frutto dolce. Il suo arbusto è alto poco più di due metri e, in alcune particolari varietà, può arrivare anche a quattro. Ha la forma di una piccola sfera leggermente appiattita sopra e sotto; le sue foglie si presentano piccole e profumate. La polpa ha il classico colore arancio chiaro ed è costituita da piccoli e succosi spicchi. Anche la buccia, sottile e profumata, è arancione ed è molto facile rimuoverla per assaporare il frutto. Il mandarino generalmente viene consumato fresco, ma è anche particolarmente apprezzato sotto forma di frutta candita o marmellata. Un albero adulto può fornire circa 600 frutti l’anno, considerati molto preziosi per la salute, specialmente nei mesi autunnali e invernali quando le difese immunitarie si abbassano e si è più esposti ai “malanni di stagione”. Il periodo più indicato per acquistarli va da fine dicembre a marzo.

VARIETÀ

  • Il Mandarino Cleopatra è originario dell’India; ricco di semi, si caratterizza per la polpa dal sapore gradevole. Questa varietà è spesso utilizzata anche come pianta ornamentale.
  • Il Tangerino, che deriva il proprio nome dal porto marocchino di Tangeri, presenta una buccia rosso-arancione e un gusto meno acido e più neutro rispetto alle altre varietà.
  • Il Mandarino Satsuma è originario del Giappone ed è caratterizzato da una polpa succosa e in genere priva di semi.
  • Il Mandarino Cinese Kumquat, anch’esso di origine asiatica, comprende due diverse specie: il Narumi e il Nagami, caratterizzato da frutti di forma ovale.
  • L’Avana è una tipologia appartenente alla varietà che prende il nome di Mandarino King, caratterizzata da frutti di taglia media, globosi e depressi ai poli, con buccia sottile e non aderente alla polpa. Da questa varietà deriva, ad esempio, il Tardivo di Ciaculli, di produzione siciliana.

Il Mandarino Tardivo di Ciaculli è stato scoperto negli anni Cinquanta. Questa pianta offre i suoi frutti da febbraio a marzo: questo permette di apprezzare la sua bontà per un periodo prolungato rispetto al classico mandarino. Per questo motivo è detto anche marzuddu, ovvero con maturazione in marzo. Il Mandarino Tardivo di Ciaculli è tipico delle campagne di Ciaculli e Croceverde Giardina, nel Palermitano.
La sua origine è prettamente naturale, non è frutto di innesti o di operazioni di ingegneria genetica. Ha forma schiacciata, pochi semi, la polpa è arancione-rossastra, succosa e profumata; la buccia giallo-arancio, molto sottile e profumatissima, ha foglie piccole, strette e lanceolate. I fiori sono bianchi, piccoli e profumati, distribuiti singolarmente sui rami. Il Mandarino Tardivo è ricco di vitamina C, fibre, potassio, acido folico e un flavonoide efficace contro l’obesità e l’accumulo di colesterolo.

Il Mandarino Tardivo di Ciaculli Oro della Terra è disponibile da febbraio ad aprile. Questa varietà viene coltivata in Sicilia, assieme all’Avana e al Paternò.

Consumati generalmente come frutta fresca, i mandarini sono ampiamente utilizzati anche in cucina, come ingrediente di salse per secondi piatti, sfiziose insalate e gustose marmellate.

ARGOMENTI DI VENDITA

La sua buccia sottile si stacca facilmente dalla polpa.

BELLEZZA E CONTENUTI NUTRIZIONALI

Gli agrumi contengono vitamina C e sono quindi ricchi di proprietà antiossidanti. Inoltre contribuiscono al potenziamento del sistema immunitario; è capace di bloccare la formazione di sostanze potenzialmente nocive all’organismo, come le nitrosamine. In più è ricco di vitamine B1 e B2, che stimolano l’appetito, l’accrescimento e la digestione e migliorano il funzionamento del sistema respiratorio e di quello nervoso. Sono presenti anche vitamine PP, betacarotene e fibre.

ALLERGENI E OGM

Glutine: il mandarino non contiene glutine.
Il mandarino a marchio Oro della Terra non ha origine da organismi geneticamente modificati (OGM). Gli imballaggi e i materiali a contatto con il mandarino a marchio Oro della Terra non contengono lattice di gomma.

IGIENE E SICUREZZA

Tutte le produzioni di mandarino rientrano nei sistemi di conduzione integrato o biologico, sia per la gestione della difesa delle piante che per il controllo della flora spontanea. Fatto salvo quanto previsto dai regolamenti e dalle normative, con i relativi allegati, in riferimento alle produzioni biologiche, per la produzione integrata occorre fare riferimento al regolamento 1257/99 recepito dalla Regione Siciliana con circolare n. 2 del 3/4/2007.

Non è ammesso alcun trattamento di sverdimento con prodotti chimici.

ETICHETTA / INDICAZIONI ESTERNE

Le informazioni che i consumatori devono trovare disponibili riguardano le indicazioni sul prodotto, il paese d’origine, la categoria, il calibro e l’indicazione dei trattamenti eventualmente eseguiti in post-raccolta.

NORME DI COMMERCIALIZZAZIONE

Il mandarino deve presentare caratteristiche minime di qualità e uno sviluppo tale da permettere il trasporto e le operazioni connesse. La colorazione deve essere quella tipica della varietà su almeno un terzo della superficie del frutto.
Il grado di maturazione dei frutti di mandarino è definito dai seguenti parametri:

  • Acidità del frutto compresa tra 0,5 – 1,2%;
  • Contenuto totale di zuccheri non inferiore al 10%;
  • (E/A) rapporto estratti solubili/acidità compreso tra 11 e 18.

Si può fare anche riferimento alla quantità di succo, stabilita non inferiore al 33%, oppure, in modo molto marginale, al colore dell’esocarpo.

A maturazione il peso medio dei frutti va da 75 a 90 grammi, ma è soggetto a calo. La buccia è spessa circa 0,3 cm, liscia, giallo cromo con numerose ghiandole oleifere. I semi sono in numero variabile da 4 a 12 e i segmenti da 8 a 13.

  • Origine Italia – Sicilia – Cat. I – Cal. 1X

CONSERVAZIONE COMMERCIALE

Il mandarino, come tutti gli altri agrumi, è un frutto aclimaterico, che quindi non prosegue la maturazione una volta staccato dalla pianta.
Si consiglia di mantenere i mandarini al fresco e lontano dalla luce diretta del sole (in cantina, ad esempio, o in balcone); se conservati correttamente, infine, è possibile consumarli anche dopo 3 settimane dall’acquisto.