I consigli delle stagioni fanno vivere meglio.

Frutta e verdura hanno sempre effetti benefici sulla salute: fanno sentire in forma le persone e contribuiscono al loro benessere.
Tuttavia è buona norma seguire i consigli delle stagioni: la natura, infatti, ci dona ciò di cui abbiamo bisogno, al momento giusto.
Consumare frutta e ortaggi di stagione è la scelta giusta per molti motivi: in primo luogo, i prodotti locali non viaggiano su navi e aerei che provengono dall’altra parte dell’oceano e quindi non inquinano.
Inoltre la frutta raccolta molto tempo prima di essere consumata perde alcune caratteristiche organolettiche e ha un sapore più anonimo. Per questo scegliere frutta e verdura di stagione vuol dire gustare prodotti naturali, buoni e saporiti.
In questa sezione sono illustrate alcune tipologie di prodotti che trattiamo, che per questo mese abbiamo selezionato per voi.

Scopri le caratteristiche
dei prodotti del mese

CARCIOFI

La cucina italiana ha da secoli sfruttato ampiamente le qualità organolettiche del carciofo, conosciuto nel nostro paese fin dal quarto secolo A.C.. I romani lo utilizzavano spesso nelle loro ricette e ci sono evidenze di una sua conoscenza già tra i greci che occupavano la nostra penisola.

Comunemente conosciuto nei secoli scorsi con il nome di cardo, il carciofo inizialmente nasceva in modo spontaneo. Successivamente è stato pian piano “ addomesticato” e coltivato fino a ottenere le squisite varietà che conosciamo e che caratterizzano le diverse zone di coltivazione.

I carciofi maggiormente utilizzati nella cucina marchigiana sono dolci e senza spine: Oro della Terra propone soprattutto il carciofo violetto senza spine della Sardegna ed il carciofo romanesco (tra cui la varietà Apollo). Originario della Provenza, fu introdotto in Sardegna negli anni Ottanta ed è soprattutto coltivato nel Medio Campidano. E’ proprio da Samassi, cuore di questa fertile area, che arrivano i carciofi violetti e romaneschi Oro della Terra. Un tuffo nel passato che porta i nostri carciofi a ritroso nella storia: i primi insediamenti umani ritrovati a Samassi risalgono a oltre cinquemila anni fa. Una storia millenaria avvolta nel mistero della civiltà prenuragica lasciata ancora in gran parte sconosciuta dai numerosi reperti archeologici che qua e là riaffiorano nelle sue campagne. I carciofi Oro della Terra quindi non significano solo sapore, freschezza, salute, ma storia, nuraghi e natura incontaminata come solo la Sardegna può offrire.

CARCIOFI E BELLEZZA 
Il Carciofo è sempre stato considerato un “antidoto” per i più svariati problemi dell’organismo poiché è molto ricco di ferro e possiede un ottimo connubio tra valore nutritivo e basso apporto calorico. In sostanza, se ne può mangiare una quantità sufficiente a saziarsi senza apportare eccessive calorie (ne contiene poco più di 20 per 100 grammi).
In cosmesi, invece, il succo svolge un’azione bioattivante, vivificante e tonificante per la pelle devitalizzata e foruncolosa. A casa si possono preparare facilmente tinture e decotti adatti per le disfunzioni epatiche e biliari, contro reumatismi, artrite e gotta. Il decotto è adatto anche per impacchi e lavaggi per la pulizia della pelle del volto.

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ARANCE TAROCCO
A come Arancia. Ma anche A come Armistizio. Cosa c’entra un’arancia con un armistizio, Vi chiederete. C’entra, e anche molto. Per capirlo dobbiamo fare un salto indietro nel tempo attraverso la nostra storia per fermarci a Palermo. Sono i primi di giugno del 1860. Giuseppe Garibaldi ha il suo quartier generale al Palazzo Pretorio, da dove dirige le operazioni delle barricate contro le truppe borboniche asserragliate nel Palazzo dei Normanni e nel Castello a Mare. Il generale Letizia e il colonnello Buonopane, capo dello stato maggiore borbonico, sono di fronte all’Eroe dei due mondi, pronti a trattare la pace. Garibaldi è seduto sopra una poltroncina, tenendo tra le gambe una sedia sulla quale stanno diversi sigari, due o tre arance, un pugnaletto fuori della guaina e diversi fogli. La richiesta del generale Letizia è di prolungare indefinitamente l’armistizio. “Va bene” risponde Garibaldi, che, pulita un’arancia, la apre, ne infila uno spicchio con la punta del pugnaletto e ne offre prima uno a Letizia e poi un altro a Buonopane. Così, tra uno spicchio d’arancia e un altro, si mettono a leggere le condizioni della tregua, che sarà rapidamente definita di fronte all’arancia sbucciata da Garibaldi. Saremmo curiosi di sapere quale fosse questa “arancia dell’armistizio” e che tipo di arancia prediligesse l’Eroe dei due mondi. La storia dice che siamo all’inizio dell’estate. E’ probabile quindi che la nostra arancia fosse una delle varietà bionde che da secoli trovano in Sicilia eccellenti condizioni ambientali. Certo, se fossimo stati in inverno, Oro della Terra avrebbe consigliato al Generale il nostro Tarocco siciliano. Spiegandogli anche perché faceva bene a consumare arance. Per esempio, per la Vitamina C, un antiossidante naturale che protegge la nostra salute. O per il contenuto di potassio, un sale minerale essenziale per lo sviluppo del nostro corpo. Oppure, per il semplice fatto di essere buone, succose, colorate, piene di vita. Non ci permetteremmo mai di sostituirci al grande Garibaldi in fatto di gusti. Però, perchè non cercare di imitare la sua passione, consumando le arance Oro della Terra, una delizia che il Generale, ai tempi dell’armistizio di Palermo, ancora non poteva assaporare?ARANCE E BELLEZZA
L’arancia è un frutto ipocalorico: contiene circa 34 calorie per 100 grammi di succo, pur garantendo un elevato apporto di vitamine e sali minerali.Per saperne di più

KIWI

La storia del kiwi nasce in Cina, più di settecento anni fa nella valle del fiume Yang-Tse, che ha dato al frutto il suo nome originario “Yangtao”.  Gli imperatori della Cina lo consideravano una prelibatezza, apprezzavano il suo gusto delizioso e la sua polpa color smeraldo. Il resto del mondo cominciò a conoscerlo solo nell’Ottocento, quando un collezionista della Reale Società Britannica di Orticultura spedì in patria alcuni frutti e i loro semi. E’ così che dall’Inghilterra, nel 1906, i semi dello Yangtao giunsero in Nuova Zelanda, dove si adattarono rapidamente trasformandosi in una varietà dai frutti più grandi e saporiti. Spedito negli USA intorno al 1960, questo frutto fu poi chiamato kiwi in onore del simbolo nazionale neozelandese. La pianta arriva in Italia come albero da frutto intorno al 1970 ed è un successo costante. La coltivazione si diffonde in tutto il paese e porta rapidamente l’Italia al primo posto nella graduatoria dei produttori mondiali. Oro della Terra ha scelto da tempo di avviare rapporti di collaborazione con fornitori della Romagna,dove la costante attenzione dei produttori ha permesso alla coltivazione del kiwi di inserirsi nel territorio in modo sostenibile e con un occhio sempre attento all’innovazione. E’ grazie a questa capacità che Oro della Terra è in grado di offrirvi kiwi adatti a diverse esigenze. Il kiwi verde, ben conosciuto, dal sapore acidulo che ne rende i frutti adatti come rinfrescanti e digestivi, ideali a pranzo e a cena. Ma anche il nuovo kiwi dalla polpa gialla e dal sapore più dolce, adattissimo per la prima colazione e per uno snack originale.

KIWI E BELLEZZA
Il kiwi contribuisce a mantenere turgida la pelle, migliora la circolazione sanguigna ed è un efficace lassativo, soprattutto se consumato a digiuno il mattino. In cosmesi si utilizza la polpa dei frutti per preparare maschere nutrienti; il succo, invece, ha un’ottima azione detergente e viene impiegato come ingrediente delle lozioni per la pelle.

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CICORIA

La cicoria è una verdura molto saporita, spesso di un gradevole amaro, che si può consumare, secondo le stagioni e l’età, cruda o cotta. Quando è molto giovane – la cicoria fine, per esempio – si può servire cruda in insalata, da sola o aggiunta ad altre erbe selvatiche. La preparazione della cicoria è simile a quella di altre insalate: vanno eliminate le foglie ingiallite, danneggiate o troppo dure; va tagliata la parte terminale terrosa; va sfogliata, messa a bagno per qualche minuto in un catino d’acqua fredda, poi sciacquata in un cestello sotto acqua corrente e asciugata con un canovaccio o con una centrifuga. La cicoria più sviluppata, come la cicoria catalogna, è ottima lessata in acqua bollente salata, per 10 o 15 minuti, secondo l’età, cioè lo sviluppo e la durezza delle foglie, poi strizzata e condita con olio e limone, detta “all’agro”, oppure ripassata in padella con aglio e olio, con l’aggiunta a volte del peperoncino e del pomodoro.

UNA VERDURA DALLE MILLE PROPRIETÀ PER LA BELLEZZA E LA SALUTE
Le foglie di cicoria mangiate crude ad insalata o appena sbollentate sono ottime come stimolante dell’intestino, del fegato e dei reni grazie all’azione depurativa, disintossicante, diuretica e blandamente lassativa. Il decotto della pianta intera è ottimo nel caso di inappetenza e costipazione dovuta a problemi di fegato. La radice di cicoria per uso esterno come cataplasma cura gli arrossamenti, è rinfrescante ed emolliente ed è efficace contri i foruncoli e gli ascessi.
Le foglie si raccolgono prima della fioritura e si essiccano in luoghi aerati; le radici si raccolgono invece in autunno, si dividono in più parti e si mettono ad essiccare al sole.

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SPINACI

E’ facile associare l’immagine degli spinaci all’immagine del cartone animato di Braccio di Ferro. Molto probabilmente questo cartone ha contribuito alla diffusione del consumo di questo ortaggio soprattutto tra i bambini, che associano gli spinaci ed il ferro in essi contenuto ad una incredibile forza. In cento grammi di spinaci troviamo circa 2,9 mg. di ferro vegetale, che però non è facilmente assimilabile ed è quindi trattenuto dall’organismo in minima quantità. Quindi, gli esperti in materia consigliano di consumare in abbinamento agli spinaci anche alimenti che contengano acido ascorbico, come ad esempio il limone. Infatti l’acido ascorbico è in grado di favorire l’assimilazione di ferro vegetale.

GLI SPINACI SONO PRODOTTI:
A BASSO CONTENUTO CALORICO
AD ALTO CONTENUTO DI VITAMINA A
AD ALTO CONTENUTO DI VITAMINA C
AD ALTO CONTENUTO DI PROTEINE
FONTE DI RAME
FONTE DI FERRO
FONTE DI MAGNESIO

Per poter beneficiare al meglio delle proprieta’ salutari degli spinaci, conviene mangiarli crudi, conditi con olio e sale. Se si preferisce cuocerli, è meglio scegliere una breve cottura a vapore, per non perderne le virtù. Per conservare la maggior quantità possibile di proprietà suggeriamo di utilizzare per la cottura l’acqua dell’ultimo lavaggio.

Gli sportivi trovano negli spinaci un alimento che offre vitamine, sali minerali ma soprattutto ferro e proteine per dare più forza ai muscoli. Il miracoloso effetto degli spinaci su Braccio di Ferro si fonda quindi sulla realtà, rendendoli adattissimi per gli sportivi. Anche i più giovani dovrebbero seguire l’esempio di Braccio di Ferro consumando più spinaci per approfittare dell’energia che possono fornire.

La nostra mascotte Verdina ricorda che con un piatto di spinaci soddisfiamo il nostro fabbisogno giornaliero di frutta e verdura VERDE. Per completare la giornata ci mancano il bianco, il giallo-arancio, il rosso ed il viola.

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INDIVIA

Le indivie hanno origini molto diverse. Dal Mediterraneo arrivano riccia e scarola, mentre la cicoria Witloof è chiamata “Belga” per ricordare la sua nascita per merito di un agricoltore belga a metà dell’Ottocento.
Tutte e tre però si distinguono per un carattere comune: la bianchezza delle foglie. Mentre la Belga si presenta completamente bianca alla vista, nel suo brillante color avorio, riccia e scarola preferiscono conservare le foglie più tenere e bianche, apprezzate per la loro delicatezza, all’interno del cespo. Questo non è casuale ma frutto di un’operazione colturale chiamata “imbianchimento”, che si esegue legando le foglie di ogni cespo con un filo di rafia e mantenendo i cespi legati per almeno due settimane, al termine delle quali le piante possono essere raccolte, presentandosi col tipico contrasto di colori tra il verde delle foglie esterne ed il bianco brillante delle foglie interne.
Per facilitare l’acquisto e rendere riccia e scarola più attraenti, nei punti di vendita le indivie si presentano “aperte”: le foglie sono allargate e lasciano scoperto il cuore del cespo. Per riuscire a fare quest’operazione senza rompere la pianta, la s’immerge in acqua in modo che la pressione esercitata riesca ad aprire le foglie in modo naturale. Questa attenta cura da parte degli agricoltori permette ai cespi di riccia e scarola di Oro della Terra di presentarsi sempre delicati e brillanti, pronti per l’uso in insalata o per preparare ricette mediterranee di successo, per esempio nella tradizionale minestra di ceci, in cui la scarola rappresenta un ingrediente importante.

INDIVIE E BELLEZZA

Le indivie sono ipocaloriche e adattissime nelle diete, anche grazie alle buone quantità di minerali contenuti. L’infuso è tonico, depurativo, diuretico e, lassativo.
E’ diuretica e blandamente sedativa.

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RADICCHIO

Esistono diversi tipi di radicchio. I principali, capaci di soddisfare le richieste anche più esigenti per tutto l’anno, sono il radicchio rosso tondo, composto da foglie tonde e grandi che si sovrappongono per formare una sfera rossa e bianca (il bianco è dato dalle nervature delle foglie), ed il rosso lungo, che si presenta in due tipologie: lungo precoce e lungo tardivo.
Il radicchio tondo è leggermente amarognolo e mediamente croccante. Lo si trova in ogni stagione. Come gli altri radicchi, è buonissimo condito con olio extravergine di oliva. Può essere cotto sulla piastra o alla griglia, un uso per il quale sono adattissimi i radicchi lunghi, disponibili da settembre alla primavera nelle due tipologie precoce e tardivo. Volendo preparalo in modo ancora più saporito utilizzando ingredienti mediterranei, potremmo completare il radicchio con olio extra-vergine d’oliva e capperi. Si lava ogni cespo di radicchio, lo si asciuga e con un coltello lo si divide a metà per il senso della lunghezza, massaggiando ogni pezzo con un cucchiaio di olio extra-vergine di oliva. Si scalda sul fuoco una bistecchiera; quando sarà ben calda si posano i pezzi di radicchio, facendoli cuocere per almeno dieci minuti e girandoli spesso su ogni lato. Nel frattempo si scalda l’olio extra-vergine d’oliva in una padella antiaderente e verso la fine si aggiungono alcuni capperi. Una volta cotto il radicchio, lo si pone su di un piatto da portata, cospargendolo con l’olio e i capperi, a piacere si aggiunge un pizzico di paprika, il sale e un filo di olio extra-vergine di oliva crudo. Consigliamo di servirlo caldo.

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MELE GOLDEN

La pianta del melo ha origine in Asia centrale. L’evoluzione dei meli botanici risalirebbe al Neolitico. Alcune spedizioni archeologiche hanno rinvenuto resti di alberi di melo negli scavi di Gerico, nella valle del Giordano in Asia Minore, databili al 6500 a.C. La sua raffigurazione nei dipinti rinvenuti negli scavi di Ercolano, e in particolare nella Casa dei Cervi, testimonia l’antichissima diffusione della coltivazione del melo in epoca romana.
I nostri produttori raccolgono le differenti varietà di mele da luglio all’inizio dell’autunno, con la cura richiesta da un’operazione che racchiude tutti gli sforzi fatti durante la coltivazione. Per un anno concimazioni, potature, lotta integrata ai parassiti, irrigazione assorbono impegno ed attenzione da parte dei nostri coltivatori.Raccogliamo le mele in autunno, ma le consumiamo durante tutto l’anno. Com’è possibile? E’ molto semplice. Grazie alle naturali caratteristiche fisiologiche, le mele si possono conservare anche per un intero anno in frigorifero, dove riposano e, a seguito della perdita di acqua interna, acquisiscono una maggiore dolcezza. E’ grazie a questa naturale dote ed ai magazzini frigoriferi di Oro della Terra, che possiamo consumare mele dolci e croccanti tutto l’anno, in una gamma capace di soddisfare tutte le esigenze. Royal Gala, fresca, dolce e gradevole, è la prima ad essere raccolta. E’ la più fresca e ci accompagna sulla tavola di Natale per poi proseguire fino a primavera insieme a tante altre varietà. Per esempio Golden Delicious, che potremmo definire la “regina delle mele”, gialla e croccante, che segue la nostra vita durante tutto l’anno, da una raccolta all’altra. Spesso ve la proponiamo rugginosa: si conserva un poco meno, ma è ancora più dolce. Per chi ama le mele dolci, proponiamo Fuji, le Delicious rosse, Pink Lady® e la tipica Annurca, a detta di molti studiosi la mela effettivamente ritratta nei dipinti della casa dei cervi per confermare il legame di questa mela con la Campania. Chi predilige sapori più aciduli potrà deliziarsi con Granny Smith, la mela verde e croccante, e Morgenduft. E se avete voglia di lavorare ai fornelli, vi consigliamo la noshttps://www.orodellaterra.it/wp-admin/post.php?post=33986&action=edit#edit_timestamptra Renetta, perfetta per frittelle, torte e al forno. Lo sapevate che è la mela ideale per lo strudel? Se poi voleste cercare un prodotto tipico locale, ecco la mela Rosa, con una polpa bianca, soda, croccante e di sapore zuccherino acidulo. La troviamo in Val d’Aso e sui Monti Sibillini. Le mele Rosa sono capaci di conservarsi per lunghi mesi in melario senza perdere le qualità organolettiche originarie: in altre parole, non hanno bisogno del frigorifero per resistere durante l’inverno. Un’ultima curiosità: pare che la denominazione ”rosa” data fin dall’antichità a queste mele non derivi tanto dal colore dei frutti, quanto piuttosto da una sostanza aromatica – il geraniolo – che caratterizza l’aroma del fiore del melo proprio con sentori di rosa.

MELA E BELLEZZA 
La mela ha un bassissimo apporto calorico e, grazie alla pectina, aiuta a eliminare dal corpo le sostanze tossiche. Anche per rinnovare, addolcire ed esfoliare la pelle, la mela è perfetta. Infatti, si presta anche ad essere utilizzata per preparare in casa maschere di bellezza. Le mele vanno bene come base per fare un peeling delicato utile per eliminare le cellule morte in superficie e rendere la pelle liscia e vellutata oppure un massaggio rilassante. Uno studio americano ha scoperto che le persone che mangiano regolarmente mele con la buccia – ricca di fibre e vitamine – si sentono sazie prima e più a lungo di chi non ne consuma, diminuendo allo stesso tempo la fame nervosa, prima causa dell’aumento di peso.
Qualche link utile:
http://www.unamelaalgiorno.com
http://www.piaceredimela.it/italian/salute.php
http://www.mela-pinklady.com

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MANDARINI

Il mandarino (Citrus reticulata) appartiene alla famiglia delle Rutacee (genere citrusinsieme al cedro e al pomelo) ed è un albero da frutto. Dei tre appartenenti al genere Citrus è l’unico frutto dolce. Il suo arbusto è alto poco più di due metri e, in alcune particolari varietà, può arrivare anche a quattro. Ha la forma di una piccola sfera leggermente appiattita sopra e sotto; le sue foglie si presentano piccole e profumate. La polpa ha il classico colore arancio chiaro ed è costituita da piccoli e succosi spicchi. Anche la buccia, sottile e profumata, è arancione ed è molto facile rimuoverla per assaporare il frutto. Il mandarino generalmente viene consumato fresco, ma è anche particolarmente apprezzato sotto forma di frutta candita o marmellata.

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Rispettare la stagionalità.

Ecco una tabella, agile e semplice da consultare, dedicata a chi vuole rispettare la stagionalità dei prodotti, privilegiare il sapore autentico e contribuire alla salvaguardia e sostenibilità dell’ambiente.